“Il ruolo della Regione è nella storia della Destra” ha detto l’on. De Bertoldi al convegno di Mezzocorona promosso da Fratelli d’Italia sul tema.

Mah? Se dobbiamo guardare alla storia, più che della Destra, troviamo tracce evidenti e fondanti delle culture popolari, autonomiste e democratiche.

L’unico riferimento che ci viene in mente alla Destra è di quando, sul finire della Legislatura 1952/1956, il MSI si era offerto di entrare in Maggioranza al posto della SVP, che se ne era andata sbattendo la porta. A parte qualche voto di astensione negli ultimi mesi, per fortuna e per netta e sacrosanta opposizione di Alcide Berloffa, non se ne fece niente.

Poco dopo, nel 1957, ci fu il raduno di Castel Firmiano con il “Los von Trient” e per un pelo non saltò per aria il progetto degasperiano dell’Accordo di Parigi.

Ci vollero anni di impegno da parte degli esponenti della DC locali e nazionali, della SVP di Magnago e delle altre forze politiche democratiche a Roma e a Vienna per recuperare il progetto e varare così il Secondo Statuto.

Voler rilanciare la Regione senza avere questa memoria storica significa allontanare e non avvicinare Trento e Bolzano.

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