La Destra Trentina se la canta e se la suona, per così dire. È “governo e opposizione” nello stesso tempo. Anche sul tema dei grandi carnivori.

Leggiamo oggi che, nella coalizione che lo sostiene, è passata la linea Fugatti.

Boh? Cosa significhi questo per la realtà quotidiana delle persone e delle aziende zootecniche della nostra montagna, Dio solo lo sa. La Giunta è in carica da cinque anni e soluzioni concrete non se ne sono viste. Salvo i proclami del Presidente che annunciava, subito dopo la tragedia di Caldes, la rimozione di “almeno 70 orsi entro il corrente anno”. Siamo invece ancora impantanati in un complicato contenzioso giudiziario per abbattere l’unica orsa catturata e custodita al Casteller e per rimuovere due (diciamo due) lupi della Lessinia.

Tutti in Trentino, a parte i movimenti animalisti radicali, sono d’accordo che occorre finalmente gestire in modo ragionevole le presenze di lupi e orsi. I primi arrivati da soli, i secondi reintrodotti dalla Provincia con decisione assunta ancora nella Legislatura 1993/1998 a guida del PATT. E tutti sono d’accordo che occorre applicare con serietà, supporti tecnici e scientifici e coerenza quanto già oggi prevedono le Direttive Comunitarie e la stessa Legge Provinciale 9 del 2018.

Solo che, per ora, l’unica notizia disponibile è che la Destra – al governo della Provincia da cinque anni – si è chiarita, pare, le idee solo ieri, a due mesi dal voto.

La segreteria provinciale di Campobase