Autonomia è anche poter godere del bene della Sicurezza. Sentirsi sicuri, sempre ed in ogni luogo privato e pubblico.
L’Autonomia è dunque anche:
Sicurezza delle donne, ancora troppe volte vittime di varie ed intollerabili forme di violenza. Per questo occorrono anche costanti ed organiche iniziative di formazione e educazione, fin dall’età scolastica, per rimuovere alla radice le cause culturali degli atteggiamenti discriminatori e violenti verso di loro. E sostegni più certi ai Centri Anti Violenza ed alle strutture sociali del settore.
Sicurezza sul Lavoro, per la quale occorrono l’impegno corale dei pubblici poteri e delle organizzazioni sindacali e datoriali; forte impulso alla preparazione di tutti gli addetti; applicazione delle migliori tecnologie; condizioni contrattuali di lavoro che non inducano comportamenti a rischio, soprattutto nei settori più esposti alla pratica dei sub appalti a cascata.
Sicurezza sulle strade, con misure adeguate di vigilanza e campagne di sensibilizzazione in particolare verso i giovani.
Sicurezza rispetto alle varie forme di criminalità contro il patrimonio pubblico e privato e contro le persone. Questo aspetto è in larga parte affidato alla responsabilità delle Forze dell’Ordine dello Stato, ma esiste e va rafforzato anche un ruolo importante della Provincia Autonoma e delle sue strutture, che possono garantire loro una collaborazione più concreta, attraverso specifiche intese sopratutto sul piano logistico e organizzativo.
Nel campo della prevenzione, occorre poi riorganizzare e potenziare gli strumenti di monitoraggio e trattamento delle persone con patologie psichiche o condizioni di vita a rischio di atteggiamenti violenti, colmando i deficit di sinergia che si registrano in tanti casi tra i Servizi Sociali, Sanitari e Giudiziari.
Nello stesso tempo va costruita una prospettiva di maggiore collaborazione con le Carceri di Trento, per potenziare gli interventi idonei a ridurre il rischio di recidive.
Serve infine una maggior capacità di presidio e di controllo del territorio, sopratutto nelle ore serali e notturne, in forma ordinaria e stabile, non solo a seguito di fatti che creano forte allarme sociale.
Una parte di questo compito spetta alla Polizia Locale.
Andrebbe però aggiornato e potenziato il “Progetto Sicurezza del Territorio” adottato, previa intesa con i Comuni, dalla Giunta Provinciale nel 2002 (Delibera 2554 del 18/20/2002), puntando su ulteriori forme di organizzazione dei Corpi di Polizia Locale per ambiti e distretti; sulla specializzazione delle competenze e sulla formazione degli operatori; su una maggiore logica di “sistema” e sulla centralizzazione delle procedure amministrative, in modo da poter avere in strada più risorse, oggi occupate in adempimenti ripetitivi; su una maggiore copertura territoriale ed oraria del servizio.